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Differenze tra psicologo, psicoterapeuta, psichiatra e psicoanalista

Sbarazziamoci subito degli aspetti più noiosi, sebbene ovviamente importanti, delle differenze tra psicologo, psicoterapeuta, psichiatra e psicoanalista, cioè le distinzioni formali tra queste diverse figure professionali.

Lo psicologo è colui che, dopo aver conseguito la laurea in psicologia, ha superato l’Esame di Stato e si è iscritto all’Albo dell’Ordine degli psicologi della propria Regione. L’iscrizione all’Albo autorizza il professionista ad esercitare come psicologo ed è garanzia per gli utenti che la persona alla quale si stanno rivolgendo è realmente in possesso dei titoli e delle competenze dichiarate. L’elenco degli psicologi autorizzati ad esercitare nella nostra Regione è liberamente consultabile all’interno del sito dell’Ordine degli psicologi della Liguria, dove è possibile recarsi anche di persona per avere queste ed altre informazioni. Lo psicologo, in quanto non medico, non può utilizzare o prescrivere farmaci.

Lo psicoterapeuta è uno psicologo o un medico, iscritto all’Albo del proprio Ordine professionale ed autorizzato all’esercizio della psicoterapia successivamente all’aver compiuto un corso di specializzazione post-universitario in psicoterapia della durata di almeno 4 anni riconosciuto dallo Stato italiano. L’Albo dell’Ordine professionale riporta anche per ogni professionista iscritto l’indicazione riguardante l’autorizzazione o meno all’esercizio della psicoterapia. Lo psicoterapeuta non medico non può utilizzare o prescrivere farmaci. Lo psicoterapeuta non psicologo non può intervenire con metodologie o strumenti che la legge definisce peculiari della professione di psicologo: esiste ad esempio un’ampia gamma di test di valutazione, diagnosi o altro che solo uno psicologo è autorizzato a somministrare.

Lo psichiatra è un laureato in medicina che ha ottenuto una successiva specializzazione in psichiatria. Per la legge italiana la specializzazione in psichiatria abilita, se il professionista ne fa formale richiesta, all’esercizio della psicoterapia. Lo psichiatra può utilizzare e somministrare farmaci ma, come appena visto, non può intervenire con metodologie o strumenti che la legge definisce peculiari della professione di psicologo.

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  • Per definire infine chi sia lo psicoanalista, il più noto dei quali, nonché fondatore della psicoanalisi stessa, è Sigmund Freud, di cui riporto un immagine tratta dall’archivio della rivista Life, occorre premettere che esistono svariati e differenti modelli teorici e metodi di intervento in psicoterapia. Semplificando, per necessità di chiarezza e rimandando ai vostri eventuali commenti ulteriori approfondimenti, diciamo qua per ora che la psicoanalisi è uno di questi diversi metodi che discende da uno di questi vari modelli teorici sulla mente, sul suo funzionamento, sullo sviluppo delle diverse patologie e via dicendo. Lo psicoanalista è quindi uno psicologo o un medico che, nella fattispecie, ha compiuto un percorso di formazione post-universitario all’interno di una scuola di  specializzazione in psicoterapia  psicoanalitica riconosciuta dallo Stato.

L’Albo dell’Ordine degli psicologi non riporta alcuna indicazione in merito all’indirizzo psicoterapeutico del professionista, che è però tenuto a fornire, a coloro che richiedono il suo intervento, informazioni chiare e complete in merito. Penso possa interessarti a riguardo, al fondo dell’articolo, un breve elenco dei criteri per valutare la professionalità dello psicologo o dello psicoterapeuta.

Chiariti questi punti affrontiamo ora parte degli elementi sostanziali delle differenze tra psicologo, psicoterapeuta, psichiatra e psicoanalista, che da questo momento non distinguerò più, per i motivi sopra ricordati, dallo psicoterapeuta.


Psicologo, psicoterapeuta e psichiatra condividono il fatto di avere come obiettivo il benessere psicologico individuale, ma lo perseguono all’interno di aree di intervento ed attraverso modalità e strumenti diversi e propri di ciascuna professione.


L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ormai da tempo definito la salute come il massimo benessere biologico, psicologico e sociale possibile, e non come “semplice” assenza di malattia. Intervenire in favore del benessere psicologico non vuol dire quindi necessariamente curare un disagio mentale esistente ma anche migliorare una condizione non per forza patologica.

Lo psicologo

Lo psicologo è nella fattispecie il professionista che ha maturato le competenze idonee ad intervenire affinché possa concretizzarsi un simile miglioramento di condizione delle persone, dei gruppi e degli organismi sociali, per ciò che attiene ovviamente il versante psicologico del benessere soggettivo.

La Legge 56/89 precisa che lo psicologo può “…perseguire questo risultato tramite attività di prevenzione, diagnosi, abilitazione-riabilitazione, sostegno, sperimentazione, ricerca e didattica...”. Tra queste attività non compaiono le voci cura o terapia e questo evidenzia parte delle specificità in merito all’oggetto dell’intervento, all’obbiettivo primario, alle tecniche e agli strumenti, dello psicologo rispetto allo psicoterapeuta ed allo psichiatra. Occorre fermarsi un istante su questo punto.

Coloro che si rivolgono ad uno psicologo saranno informati dal professionista stesso che gli obiettivi del suo intervento sono altri rispetto all’agire terapeuticamente su eventuali patologie e sintomi e che il suo oggetto d’intervento è una condizione, non necessariamente patologica, sebbene anche dolorosa in molti casi, pensiamo ad esempio a chi richiede un sostegno per elaborare un recente lutto, da consolidare, potenziare, maturare. Questo però non implica che gli effetti del suo operare non possano di fatto essere anche terapeutici.


Chiariamo questo passaggio con un esempio: se sono il gestore di una palestra, istruttore qualificato di fitness o di quant’altro, non sono per questo ovviamente autorizzato a sottoporre ad una qualche specifica terapia Roberto, un frequentatore della mia palestra che soffre di mal di schiena, e non sono autorizzato ad indurlo a credere che frequentare la mia palestra porterà ad un miglioramento della sua condizione, anche perché non ho tutti gli strumenti per capire da dove questo malessere abbia davvero origine. L’obiettivo verso il quale mi è possibile intervenire è un generale miglioramento della sua condizione fisica occupandomi a tale scopo delle parti funzionanti del suo corpo e favorendone un potenziamento o uno sviluppo armonico o quanto altro rilevo, sulla base della mia competenza, al momento carente o non indirizzato verso una condizione di maggiore benessere possibile. Se poi, dopo qualche mese, questo lavoro producesse anche una riduzione o una scomparsa del mal di schiena questo non renderebbe le mie intenzioni scorrette o le mie azioni abusanti in qualche modo di competenze che non posseggo. Perseguire i miei obiettivi di miglioramento ha semplicemente prodotto, nel caso particolare di Roberto e senza intenzione di riproducibilità sistematica, anche effetti terapeutici.


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Penso  sia  abbastanza  evidente  a  questo punto che per  definire un’importante  linea  di  demarcazione  tra  l’intervento dello psicologo  e  quello   dello   psicoterapeuta   risulti    primario evidenziare   gli  obiettivi,    il     contratto    in   un   certo  senso,  del   rapporto   con  il  cliente e dell’intero  percorso  che  ne   deriverà,  anziché   concentrarci,   come   accade  erroneamente   di   frequente,  su  altri aspetti  riguardanti  ad  esempio  il  numero   delle   sedute,  la loro durata, le modalità di intervento, le  tecniche utilizzate  e così via.

Lo Psicologo ha maturato conoscenze e competenze che lo rendono esperto nell’ascolto e nella valutazione iniziali sia di coloro i quali manifestano, più o meno consapevolmente, un disagio o un disturbo psicologico, sia di coloro che necessitano “semplicemente” di migliorare il proprio benessere psicologico, sia di coloro che desiderano aumentare generalmente il senso di consapevolezza riguardo alla propria vita e alla realizzazione di sé.

Successivamente alla valutazione della situazione, attraverso tutti gli strumenti di cui la sua formazione lo dota, anche in maniera esclusiva rispetto ad altri professionisti, come nel caso già visto di buona parte dei test professionali esistenti, lo psicologo può fornire in prima persona interventi di sostegno e consulenza o indirizzare verso specialisti più adatti, come nel caso dello psicoterapeuta e dello psichiatra.

Ribadisco: in prima istanza è una questione di quale sia l’obiettivo manifesto o individuato e se questo è direttamente ed esplicitamente perseguibile all’interno dei confini della propria professione.


Torniamo per un istante alla nostra palestra: se il dolore alla schiena di Roberto fosse davvero molto doloroso o debilitante per lui o se emergesse come suo obiettivo manifesto o comunque, a seguito delle mie valutazioni, evidentemente importante per il suo benessere, la riduzione o la scomparsa di questa sofferenza, rivelerei un’adeguata professionalità aiutandolo a sviluppare la consapevolezza o ad indirizzare la convinzione già maturata in lui, della necessità di contattare, prima, contemporaneamente o anche in sostituzione di altri miei interventi, uno specialista adeguato.


Quanto fino a qua delineato a livello individuale, in merito alle competenze e agli obiettivi di intervento dello psicologo, ha validità anche se ci riferiamo alle famiglie, ai gruppi o agli organismi sociali. Lo Psicologo può aiutare, ad esempio, una coppia di genitori o un gruppo di genitori a relazionarsi al meglio con i propri figli adolescenti o un’ azienda a risolvere problematiche relazionali e organizzative interne o a gestire al meglio i gruppi di lavoro e così via.

Ragionando a questo punto anche semplicemente per differenza con quanto fin qua delineato risulta più agevole e quindi più sintetica la descrizione degli elementi sostanziali caratterizzanti le altre figure professionali.

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Lo psicoterapeuta

Lo   psicoterapeuta  arricchisce   le   competenze  sopra  illustrate,   in  quanto psicologo, se ovviamente laureato in psicologia e non in medicina, con una formazione specialistica che gli permette di intervenire, in condizioni particolari e con tecniche specifiche, sui disturbi psichici di diversa natura, intensità e durata.

Sebbene, come abbiamo già visto, siano molteplici gli orientamenti teorici di riferimento e quindi le tecniche psicoterapeutiche, possiamo generalmente dire che gli strumenti principali di intervento di tutti gli psicoterapeuti sono l’ascolto, la parola e la relazione.

Obiettivo dello psicoterapeuta è la rimozione dall’esperienza soggettiva degli ostacoli che impediscono la crescita e la piena espressione della maturità psicologica individuale. Da sottolineare che, rispetto all’obiettivo e a seconda dell’approccio psicoterapeutico considerato, “rimozione” possa non essere un termine generalmente rappresentativo, per cui parleremo di “scioglimento” piuttosto che di “rielaborazione” o altro e che, rispetto all’oggetto dell’intervento, anziché di “ostacoli”, ci occuperemo di “conflitti”, “traumi”, “pensieri disfunzionali” e così via. Le differenze non sono ovviamente solo lessicali e per questo motivo è importante essere consapevoli del fatto che si vuole qua rappresentare un quadro sufficientemente chiaro anche se parziale e non pienamente preciso ed approfondito.

In genere lo psicoterapeuta ha compiuto a sua volta un percorso di terapia personale simile a quello che ripropone ai propri pazienti. Come lo psicologo anche lo psicoterapeuta può operare a favore, oltre che dell’individuo, delle famiglie, delle coppie, dei gruppi. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, unitamente alla descrizione dei disturbi sui quali la psicoterapia può esercitare la propria azione, alle differenze caratterizzanti gli interventi su pazienti di diverse età ed alle modalità di concretizzazione generale o specifica di una psicoterapia,  troverai con il tempo sempre più informazioni all’interno del sito.

Per ora se ti domandi “come si fa una psicoterapia?”, “cosa succede in psicoterapia?” e così via, ti esorto a commentare l’articolo o a contattarmi per ogni necessità di informazione o approfondimento.

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Lo psichiatra

Lo psichiatra è un medico specializzato nello studio e nella cura dei disturbi mentali. In quanto medico, lo psichiatra è principalmente orientato a considerare gli elementi di malfunzionamento o sbilanciamento biochimico del sistema nervoso centrale come cause fondanti il disturbo mentale. Anche per questo motivo, semplificando anche in questo caso per necessità di chiarezza, possiamo dire che lo psichiatra è il professionista che si occupa generalmente degli aspetti diagnostici e farmacologici del disturbo mentale e della terapia. Come appena detto lo psichiatra è ovviamente autorizzato ad utilizzare e prescrivere farmaci.

Ribadiamo ora quanto già detto: psicologo, psicoterapeuta e psichiatra condividono il fatto di avere come obiettivo il benessere psicologico individuale, ma lo perseguono all’interno di aree di intervento ed attraverso modalità e strumenti diversi e propri di ciascuna professione. Aggiungiamo a questo punto il fatto che, in molti casi, i maggiori risultati sul benessere psicologico individuale si ottengono attraverso una integrazione di queste diverse competenze professionali, esercitate in collaborazione tra loro.

Criteri per valutare la professionalità dello psicologo o dello psicoterapeuta

  • Disponibilità a fornire informazioni semplici ed esaurienti, laddove richieste, sul proprio percorso formativo, mostrando all’occorrenza le relative attestazioni, sulle teorie di riferimento, sulla metodologia di intervento e sulle tecniche utilizzate, esibendo la documentazione certificante l’autorizzazione all’utilizzo delle stesse quando necessaria.
  • Spiegazione e rilascio al cliente della dichiarazione di autorizzazione al trattamento dei dati sensibili, trattenendone copia firmata dallo stesso, e della dichiarazione di consenso informato al sostegno psicologico o alla psicoterapia, trattenendone copia firmata dallo stesso. La dichiarazione di consenso informato deve contenere, tra l’altro, i dati del professionista, i tempi indicativi dell’intervento o trattamento, la frequenza e la durata degli incontri, i periodi di interruzione, le modalità da rispettare per il rinvio degli appuntamenti.
  • Spiegazione e rilascio ai genitori del cliente minorenne o ai tutori del cliente della dichiarazione di autorizzazione al trattamento dei dati sensibili, trattenendone copia firmata dagli stessi, e della dichiarazione di consenso informato al sostegno psicologico o alla psicoterapia, trattenendone copia firmata dagli stessi.
  • Comunicazione degli estremi e del relativo massimale della Polizza Assicurativa stipulata per la copertura dei rischi derivanti dall’esercizio dell’attività professionale.
  • Comunicazioni in merito alla detraibilità fiscale degli onorari corrisposti.
  • Rilascio della fattura o della ricevuta di pagamento.

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